Site icon Parrocchia Immacolata Tavernanoce

11ª Domenica del Tempo Ordinario – 13 Giugno 2021

«Dorma o vegli,
di notte o di giorno,
il seme germoglia
e cresce»
(Mc 4,27)

Prima lettura  Ez 17,22-24 – Io innalzo l’albero basso.

Salmo responsoriale 91 – È bello rendere grazie al Signore.

Seconda lettura 2Cor 5,6-10 – Sia abitando nel corpo sia andando in esilio, ci sforziamo di essere graditi al Signore.

Dal Vangelo secondo Marco(4,26-34)

In quel tempo, Gesù diceva [alla folla]:

«Così è il regno di Dio: come un uomo che getta il seme sul terreno; dorma o vegli, di notte o di giorno, il seme germoglia e cresce. Come, egli stesso non lo sa.

Il terreno produce spontaneamente prima lo stelo, poi la spiga, poi il chicco pieno nella spiga; e quando il frutto è maturo, subito egli manda la falce, perché è arrivata la mietitura». Diceva: «A che cosa possiamo paragonare il regno di Dio o con quale parabola possiamo descriverlo? È come un granello di senape che, quando viene seminato sul terreno, è il più piccolo di tutti i semi che sono sul terreno; ma, quando viene seminato, cresce e diventa più grande di tutte le piante dell’orto e fa rami così grandi che gli uccelli del cielo possono fare il nido alla sua ombra».

Con molte parabole dello stesso genere annunciava loro la Parola, come potevano intendere. Senza parabole non parlava loro ma, in privato, ai suoi discepoli spiegava ogni cosa.

L’atteggiamento del cristiano è quello di un’attesa fiduciosa, ma anche operosa. Diceva  S. Ignazio di Loyola,:

«Da parte tua agisci come se tutto dipendesse da te, poi lascia alla Provvidenza divina come se tutto dipendesse dal Signore».

Il chicco di grano

C’era una volta un chicco di grano. Mentre lo trasportavano in un grosso sacco di tela con i suoi fratelli, era scivolato fuori da un minuscolo buchetto ed era atterrato su una strada polverosa, tra i sassi.

Una strana creatura nera con lunghe penne lucenti sulle ali, lo aveva prelevato per portarlo nella sua tana, sull’albero più alto del campo lì vicino. Mentre volava tra le zampe del corvo, era riuscito a fuggire tra un’unghia ed un polpastrello, atterrando nel mezzo del campo.

La soffice terra bruna lo aveva accolto, dandogli il rifugio ed il calore di cui aveva bisogno per calmare i timori e lenire la tristezza dell’improvviso atterraggio tra le pietre.

Dov’erano i suoi fratelli? Loro, tutti insieme, avrebbero continuato a ridere e cantare come prima dell’inizio del suo viaggio solitario mentre lui, in quel pur comodo nido, che fine avrebbe fatto? Tutto preso dai suoi pensieri, quasi non si accorse di un piccolo schianto quando, tutto ad un tratto, gli spuntarono delle piccole cose sotto; come dei piccoli fili.

Mentre era ancora intento a meravigliarsi della novità, quelle strane protuberanze cominciarono a muoversi nella terra, come animate da vita propria. Spaventato, cercò di fermarle, ma quelle non gli diedero retta, e continuarono a penetrare la terra. D’improvviso un grande piacere sconvolse il piccolo chicco, che sentì fluire in sé la linfa, portata dalle radici fino alla parte più profonda del suo essere, quella che non sapeva di possedere. Un improvviso respiro gli gonfiò il corpo, frantumandogli l’armatura; e così il chicco si trovò libero, avvolto nel nero che lo sfiorava, inducendolo a crescere sempre più.

Così, dal desiderio che provava, spuntarono le ali, che lo condussero fuori dal terreno, oltre la superficie del campo, su nel cielo. E sotto di sé, il chicco mai più triste, vide la sua trasformazione definitiva in fusto, foglie e poi spiga colma di chicchi come lui.

Ecco, senza l’iniziale ruzzolone sulla strada polverosa, senza la perdita dei suoi fratelli, senza il corvo dalle lunghe ali lucenti e dalle unghie ricurve, il chicco non avrebbe sentito il respiro della terra che lo aveva spinto fin lassù e non avrebbe saputo che crescere significa provare paura e tristezza, ma anche amore, desiderio e piacere.”

Tutti noi siamo come il seme di grano e tutti noi se troviamo il campo giusto possiamo portare frutto. Possiamo dire che il chicco di grano di questa storia come Gesù fa l’esperienza della perdita, della perdita dei fratelli, ha paura, e si ritrova solo nella terra, ma come Gesù risorge a vita nuova e come Gesù è capace di dare vita agli altri producendo altri semi.

Vita di Comunità

ORARIO SS. MESSE DOMENICALI: 8,00-10,00-12,00-19,00

            AL PARCO CONOCAL   ORE  11,30

SABATO e PREFESTIVI ALLE  ORE  18,00

Per una questione di posti limitati è necessario prenotarsi sulla pagina Facebook  della Parrocchia alla messa che si vuole partecipare

OGNI MATTINA (giorni feriali) S.Messa alle ore 7,30 in chiesa (senza prenotazione)

Il GIOVEDI ORE 19,00 ADORAZIONE EUCARISTICA  (senza prenotazione)

Il VENERDI’ S. MESSA anche ALLE ORE 19,00  (senza prenotazione)

<<<<<< >>>>>>

Se vuoi fare un’offerta alla nostra parrocchia per le tante  esigenze e necessità, la puoi fare liberamente da casa sul conto corrente intestato a:        

PARROCCHIA IMMACOLATA

 IBAN: IT 59 E 02008 03453 000400003642

Grazie per la generosità e la solidarietà

**  **  **  **  **

Pastorale carceraria
Preghiamo per i nostri fratelli carcerati.

Essi ci chiedono anche di aiutarli portando un piccolo dono per l’igiene personale:

Slip, dentifricio, sapone, bagnoschiuma, shampoo, sapone da barba (no spray), calzini, magliette intime.

E’ possibile depositare questi doni nella cesta ai piedi dell’altare in chiesa.

Siamo generosi come gli altri anni.

La Caritas parrocchiale ha attivato un numero per varie necessità e bisogni  (o donazioni alimentari)

cell. 3395660805

Exit mobile version